Passa ai contenuti principali

5 accessori utili alla crescita

Tutto quello di cui una mamma necessita per accompagnare al meglio lo sviluppo psicomotorio del proprio bambino nel primo anno di vita:



Lo sviluppo psicomotorio, segue determinate fasi evolutive, che non necessariamente evolvono tutte allo stesso ritmo.

Per comprendere al meglio quali siano le reali necessità psicomotorie di un neonato in salute bisogna partire dal presupposto che se egli stesso non riesce ad esprimere un movimento, di certo il nostro aiuto non migliorerà le cose;

Il concetto base è che il neonato deve essere lasciato libero di esprimersi in totale libertà, garantendo la massima sicurezza e la costante supervisione.


L’unica posizione consentita è quella che riesce a mantenere da solo; e qui mi rivolgo a tutti quei genitori ansiosi di vedere i propri bimbi in posizione verticale con i piedini poggiati a terra; già perché negli anni mi è capitato di sentire esclamare a molti genitori “il mio bimbo vuole stare in piedi o il mio bimbo vuole camminare” magari tenendolo così fra le loro braccia e sovraccaricando l’articolazione delle anche. Spesso a contribuire a questo errato comportamento è l’instaurarsi di un ipertono benigno agli arti inferiori che stabilizza e sembra rinforzare le gambe. Il tono muscolare di un neonato infatti è un’alternanza di ipotonia (nuca e tronco) e ipertonia (arti superiori ed inferiori). Quindi cari genitori non abbiate fretta di mettere in piedi il vostro bambino anche perché lui quando sarà pronto non necessiterà di certo del vostro aiuto!!!

Se il bambino da solo non riesce a raggiungere la stazione eretta vuol dire che i muscoli coinvolti nella verticalizzazione non sono ancora pronti per affrontare tale carico.

Risulta quindi assolutamente inutile se non controproducente aiutare il bambino tenendolo dalle due manine per farlo camminare, per poi cercare anche di lasciarlo da solo, soprattutto perché se ancora non pronto appoggerà solo le punte dei piedi e tenderà a sbilanciarsi in avanti con il peso del corpo proiettato verso le vostre mani per cercare aiuto, entrando così anche in un circolo vizioso in cui si sentirà incapace e richiederà continuamente il vostro intervento. Spesso mi ritrovo quindi a scoraggiare molti genitori dall’adottare queste strategie che bruciano le tappe motorie del bambino.

Risulta quindi d’obbligo ricordare che il cammino deve essere una conquista autonoma e non una imposizione.


Spesso i genitori mi chiedono come mai i loro bambini non gattonano o come mai hanno imparato a camminare senza gattonare e se questo può influire negativamente sul loro sviluppo. Il gattonamento va considerato come una vera e propria tappa nello sviluppo del bambino, una fase preparatoria che gli permetterà di acquisire sicurezza e abilità e che gli consentirà di prendere consapevolezza delle distanze, delle profondità e di sperimentare ostacoli e pericoli. Capita che alcuni bambini non gattonino o non sperimentino nessun tipo di spostamento a terra, non importa, cammineranno con i loro tempi. Anche se per esperienza posso affermare che i bambini che non hanno gattonato sono quelli che hanno ricevuto più interferenze da parte dei genitori o che comunque non sono stati lasciati abbastanza liberi sul tappeto. Se questo influisce sul loro sviluppo motorio io risponderei di no, anche se bisogna sottolineare come spesso questi bambini siano più soggetti a cadute pericolose quando imparano a camminare non avendo avuto l’opportunità di prendere le misure .

La tipologia di bambino “iperassistito” dal genitore è proprio quella che riporta di frequente più danni da caduta, risultando spesso più impacciati e meno pronti a far fronte alle perdite di equilibrio .

Unico “intervento” esterno da parte del genitore potrebbe essere quello di adagiare il neonato in posizione prona, sin dai primi giorni di vita, sempre supervisionando. La posizione a pancia in giù sarà mantenuta prima per pochi secondi fino ad arrivare nel tempo a diversi minuti, fino a quando girando da solo non deciderà lui la posizione che preferisce. Tale posizione è in grado di rinforzare sin da subito i muscoli della schiena e del collo.




Seguendo questi accorgimenti il bambino non dovrà esser tenuto in braccio costantemente perché libero di esprimersi e conoscere sul tappeto il mondo che lo circonda in totale sicurezza, questo gioverà anche alla schiena del genitore che avrà un’alternativa al tenerlo in braccio.

Tutti i bambini hanno diritto di attraversare le tappe motorie in libertà e assecondando i loro tempi.

Rappresenta un’ansia comune fra i neo genitori quella di vedere prima possibile il proprio pargolo camminare, e qui mi ritrovo sempre a sottolineare loro come non ci sia alcuno studio scientifico che conferma che il bambino che cammina prima sia più intelligente di quello che inizia dopo, così come non ci sono studi sul fatto che avrà o meno successo nella vita in base a quando inizia a camminare.

Quindi caro genitore take it easy!!!

Goditi questi magici momenti al fianco del tuo pargolo senza interferire.

Vediamo quindi in ordine quali sono i 5 accessori utili:

1.       Palestrina attività sin dalle prime settimane possiamo fare trascorrere gradualmente un po' di tempo nella palestrina


2.       Fascia elastica Tenendo il neonato in fascia quando sarà stanco di stare sul tappeto, oltre a rassicurarlo, a calmarlo ed attenuare le famose colichette, si allenano i muscoli del collo e della schiena.


3.       tappetone morbido di gomma  quando incomincia a strisciare ed a rotolare il piccolo avrà bisogno di più spazio per muoversi e così un morbido tappeto è la soluzione ideale.


4.       Cuscini varie dimensioni a circondare qua e là il tappeto, forniranno lo spunto ideale al raggiungimento della posizione quadrupedica. Divertente sarà assistere ai primi tentativi di cavalcarli.

5.       Cesto del tesoro Montessori fai da te. Molto utile per stimolare il tatto e la prensione anche fine. Utili nel cestino sono oggetti sicuri di uso anche quotidiano che il bambino potrà afferrare in tutta sicurezza.


Presupposti per tutte le attività sono la gradualità e la supervisione costante

Accessori inutili sono girello , box, primi passi , bretelle o guinzaglio.

Commenti

Post popolari in questo blog

Bimbi, bocciati 'primi passi' e girelli. No anche a guinzaglio e box

Pubblicato il: 22/01/2015 17:06 AdnKronos salute Non solo il girello, anche il tanto diffuso 'primi passi' non aiuta ad imparare a camminare e in certi casi può essere anche pericoloso. Bocciati anche guinzaglio e box .. A tracciare un quadro all'Adnkronos, della funzionalità degli oggetti di uso comune per i più piccoli, è Italo Farnetani, pediatra di Milano Bicocca. Con il girello, spiega Farnetani, “il bambino, abituato a spingere con la pancia, tende a camminare sulle punte e mettendo in fuori l'addome”. Stesso discorso per il 'primi passi': “il bimbo invece della pancia, spinge con le braccia, ma si sbilancia sempre in avanti”. Secondo l'esperto, dunque, con il girello e il 'primi passi' si “disimpara a camminare”. Tra gli oggetti per bambini, l'esperto boccia anche il guinzaglio , definito “antifisiologico” e il box . Secondo il pediatra, infatti, “mettere il bambino in gabbia è controindicato. Fonte: adnkron

10 motivi per non utilizzare il Girello

A partire dagli anni Sessanta il girello è stato una tappa fondamentale nello sviluppo dei bambini cosiddetti “moderni”. Accessorio indispensabile tutt’oggi per molti genitori, i quali ritengono che un mirato utilizzo faciliti il raggiungimento di una deambulazione corretta e addirittura precoce. Così a partire anche da sei mesi molti bambini vengono sottoposti alle sollecitazioni del girello. Risale alla notte dei tempi il piacere della scoperta, è da quando l’uomo si è evoluto a bipede che impara a camminare attraverso il raggiungimento delle varie tappe motorie, rotolando, strisciando, gattonando e successivamente camminando. Utilizzando ogni strumento in suo possesso. Privando il bambino del piacere della scoperta , lo si proietta verso un approccio forzato alle cose; basti pensare che in questo modo riesce a raggiungere oggetti ad altezze diverse o angoli della casa come le scale, che strisciando non raggiungerebbe così facilmente, spesso con conseguenze anche pericolo

La pericolosità degli esercizi addominali tradizionali

Con l’arrivo della bella stagione fioccano puntuali le diete restrittive ed i programmi di allenamento mirati a ridurre il girovita. Da aprile in poi, per chi come me si occupa di riabilitazione Urogincologica, inizia il periodo di affluenza ambulatoriale per incontinenza urinaria da sforzo . Donne giovani e meno giovani ,nullipare e non, che arrivano in ambulatorio con la faccia perplessa di chi da un po' di tempo ha incominciato a soffrire di perdite senza una spiegazione logica. E si, perché bella stagione = prova costume che si avvicina prova costume che si avvicina = iscrizione in palestra iscrizione in palestra = esercizi addominali scorretti . Cosa si intende per Esercizi addominali scorretti? Tutti quegli esercizi che per essere praticati richiedono un aumento delle pressioni intraaddominali ovvero i classici esercizi di crunch e crunch inverso (a terra,alle sbarre, parallele e panca) , i sit up e i sollevamenti delle gambe